Guida il tuo carro sulle ossa dei morti
Autrice: Olga Tokarczuk
Editore: Bompiani
Pagine: 272
Prezzo: 18,00€
Potrei vivere in un crepuscolo eterno
Immaginate un villaggio rurale, al confine tra Polonia e Repubblica ceca, un luogo in cui l’inverno dura sei mesi e il gelo ci ricorda tutti i giorni quanto il mondo sia ostile.
In questo clima avverso inserite uomini torvi e schivi, il cui passare dei giorni è scandito dalla caccia e dalla partecipazione a qualche festività religiosa.
Aggiungete ora un elemento contrastante: Janina, un’eccentrica settantenne che vive da sola ai margini di un bosco, ingegnera in pensione e insegnante d’inglese, traduttrice delle poesie di W. Blake, appassionata astrologa.
Ecco, in questo scenario dominato da notti lunghissime e da una neve così copiosa da ovattare persino il pensiero, vengono trovati, senza apparente spiegazione, i cadaveri di alcuni cacciatori.
Janina inizia ad interessarsi alle indagini, convinta che a commettere gi omicidi (no spoiler) siano gli Animali che, come per castigo, vogliono vendicarsi degli Uomini.
Ma le morti misteriose e le indagini sono solo una parte dell’intreccio.
Attraverso la voce e la narrazione di Janina è come se ci mettessimo i suoi occhiali di bizzarra settantenne per osservare la realtà. Ma già, che lenti usa Janina?
Una è l’astrologia: analizza le carte astrali come mappe geografiche, rintraccia gli influssi dei pianeti, delinea personalità e persino la possibile data di morte delle persone. Il tutto per avere, quantomeno, un’idea di cosa aspettarsi dal caos della vita.
L’altra lente, invece, è la letteratura. Se il mondo è incomprensibile, attraverso la traduzione della poesia Janina riesce a scovare qualcos’altro: collega elementi che apparentemente sono slegati, guarda le frasi da un lato diverso rispetto a quello iniziale, abbandona legami inutili e, dopo tanti tormenti, riesce a trovare qualcosa di completamente nuovo e bellissimo.
Ed è proprio quello che fa Tokarczuk con la sua storia: in mezzo alla selva dell’indecifrabile traccia un sentiero nuovo, non calpestato, in cui muoversi come in un paesaggio magico, come in una fiaba dei fratelli Grimm.
Ma mi raccomando, non fate come Hansel e Gretel: non sbriciolate pezzetti di pane per ritrovare la via di casa, perché a casa non ci vorrete più tornare.