Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata
Autore: Raphael Bob-Waksberg
Editore: Einaudi
Pagine: 280
Prezzo: 19,50€
I miei due centesimi su Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata di Rapahel Bob-Waksberg:
Partiamo dal titolo.
Con un titolo così hai già fatto il botto. Potresti averci scritto anche la lista della spesa, sai che la gente lo comprerà a scatola chiusa. Già me lo vedo, il communication manager della tua casa editrice inchinarsi a te dicendo: oh, grande genio del marketing, ti cedo il mio posto, che io non me lo merito. Chiedi e ti sarà dato.
Ora continuiamo con l’autore.
Rapahel Bob-Waksberg (che nella mia testa è Bob Raphael-Waksberg) è l’autore della fortunatissima serie BoJack Horseman (e anche di Undone, che in comune con BoJack ha solo il fatto di essere animata, per il resto potete immaginarvela come la fusione delle serie Dark e Fleabag. Sembra assurdo, ma così è).
BoJack Horseman si può invece definire come la riuscitissima unione di cinismo, demenzialità e pillole di saggezza sulla vita e sulla morte sbattute in faccia senza preavviso. Perle ai porci che rimangono infilate in gola. Prima ci ridi su, poi non ci dormi la notte.
E anche qui, diabolico mostro della pubblicità, ti sei assicurato un’altra fetta di lettori: quelli che non comprano il libro per il titolo, lo comprano perché sono fan di BoJack e sanno chi sei.
Con queste premesse, la vetta della classifica è raggiunta prima ancora che la gente riesca a togliergli il cellophan e sfogliarlo. Non ti devi più preoccupare di niente, i numeri e i soldoni sono già in tasca.
Potevi fregartene Bob/Rapahel. Poteva rimanere solo una perfetta operazione commerciale, invece hai voluto strafare. A quel gran pezzo di titolo segue una serie di racconti che, ogni due-tre pagine, mentre ancora stai ridendo per un caprone non sgozzato o per i moscerini della frutta, ti piazza quella frase che ti trafigge anima e costato. Non ha pietà di noi, Rapahel/Bob. È un libro che ti offre dolcissime caramelle al veleno, una dietro l’altra, e alla fine non sai se è più forte lo shock da zucchero o la morte che senti dentro.
Le persone si dividono in due tipi, pensava: quelle che non vuoi toccare perché hai paura che si spezzino e quelle che non vuoi toccare perché hai paura che ti spezzino