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copertina libro primo sangue
Autrice: Amélie Nothomb
Editore: Voland
Pagine: 128
Prezzo: 16,00€

 

Primo sangue è una sorta di autobiografia del padre della scrittrice, il diplomatico belga Patrick Nothomb (1936-2020). Infanzia, giovinezza, matrimonio e primo incarico del rampollo di una delle più influenti famiglie del Belgio. Fra una madre troppo presto vedova, dei nonni a dir poco bizzarri e una banda di zii quasi coetanei, il piccolo Patrick si impegna a diventare uomo… Pagine sorprendenti di una storia familiare che ogni lettore divorerà con commozione e divertimento.

Dopo avere vinto in Francia l’importante premio Renaudot, il romanzo esce ora in Italia grazie, come sempre, a Voland. Patrick Nothomb è morto di cancro il 17 marzo 2020, primo giorno del lockdown. Amélie non ha potuto visitarlo per l’ultimo saluto. Il libro si ferma al 1964, quando l’allora console Nothomb finisce davanti al plotone d’esecuzione dei ribelli congolesi a Stanleyville, oggi Kisangani.

[…] per sei mesi non ho potuto elaborare il lutto. Io e mio padre abbiamo continuato a parlare nella mia testa, un dialogo continuo, è stato formidabile ma dopo sei mesi ho cominciato a domandarmi se fosse un buon segno. Mi sono detta che mio padre era morto ma stava sempre nella mia testa, non riusciva a partire, bisognava forse aiutarlo. È stato allora che ho cominciato a scrivere il libro.

copertina libro caro pier paolo
Autrice: Dacia Maraini
Editore: Neri Pozza
Pagine: 240
Prezzo: 18,00€

 

 «Caro Pier Paolo, ho in mente una bellissima fotografia di te, solitario come al solito, che cammini, no forse corri, sui dossi di Sabaudia, con il vento che ti fa svolazzare un cappotto leggero sulle gambe. Il volto serio, pensoso, gli occhi accesi. Il tuo corpo esprimeva qualcosa di risoluto e di doloroso. Eri tu, in tutta la tua terribile solitudine e profondità di pensiero. Ecco io ti immagino ora cosí, in corsa sulle dune di un cielo che non ti è piú ostile».

Pier Paolo Pasolini è un autore di culto anche per i più giovani. La sua è stata una vita fuori dagli schemi: per la forza delle sue argomentazioni, l’anticonformismo, l’omosessualità, la passione per il cinema, la sua militanza e quella morte violenta e oscura. Sono passati cento anni dalla sua nascita, e quasi cinquanta dalla sua scomparsa. Eppure è ancora vivo, nitido, tra noi, ancora capace di dividere e di appassionare.

Di quel mondo perduto, degli amici che lo hanno frequentato, della società letteraria di cui ha fatto parte, c’è un’unica protagonista, che oggi ha deciso di ricordare e raccontare: Dacia Maraini. Dacia Maraini è stata una delle amiche più vicine a Pier Paolo. E in queste pagine la scrittrice intesse un dialogo intimo e sincero capace di prolungare e ravvivare un affetto profondo, nutrito di stima, esperienze artistiche e cinematografiche, idee e viaggi condivisi con Alberto Moravia e Maria Callas alla scoperta del mondo e in particolare dell’Africa. Maraini costruisce questa confessione delicata come una corrispondenza senza tempo, in cui tutto è presente e vivo.

Nelle lettere a Pier Paolo, che definiscono l’architettura narrativa del libro, hanno un ruolo centrale i sogni che si manifestano come uno spazio di confronto, dove affiorano con energia i ricordi e si uniscono alle riflessioni che la vita, il pensiero e il mistero sospeso della morte di Pasolini ispirano ancora oggi all’autrice. Lo stile intessuto di grazia e dolcezza, ma anche di quella componente razionale e ferma, caratteristica della scrittura di Dacia, fanno di questo disegno della memoria che unisce passato, presente e futuro non solo l’opera più significativa, ma l’unica voce possibile per capire oggi chi è stato davvero un uomo che ha fatto la storia della cultura del Novecento.