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Il tema dell’ultimo libro in lettura di GOL – il nostro book club (per chi non lo conoscesse: shame on you, ma potete sempre recuperare e, soprattutto, aggiungervi, se lo desiderate) è stato la temutissima Fantascienza. Genere divisivo come pochi altri, appassiona e porta ai limiti, in tutti i sensi. Tra le tante proposte pervenute (se volete sapere com’era andata quel giorno, cliccate qui) ha vinto Organica, di Laura Marinelli (ed. Moscabianca).

E avendo noi l’immensa fortuna che Laura è una persona molto gentile e disponibile, si è dichiarata felice di incontrarci di persona per parlare insieme della sua ultima fatica, nonché ultimo orgoglio: ORGANICA.

Ruth è una ragazza madre che vive in una città tenuta, come molte altre, sotto scacco da due forze che ne regolano ogni aspetto: una è il Go, l’ente governativo che gestisce la produttività degli abitanti; l’altra, ben più subdola, è la Jester, ovvero la società che si occupa del marketing e della promozione dei prodotti. Se bisogna produrre, bisogna infatti consumare, e chiunque lo fa ormai ciecamente. Ruth è una lavoratrice speciale, un’addetta alla fornitura di organico. La Nuova Banconota, denaro ma al tempo stesso prodotto, è infatti realizzata a partire da residui organici umani. Mentre assistiamo alla lenta discesa di Ruth e al suo annullamento come individuo, Laura Marinelli ci racconta a margine quali altre vite si sono esaurite a causa di burocrazie kafkiane e mercificazione infinita. La distopia di Marinelli è una distopia biocapitalista: quando non resta altro da sfruttare, si cominciano a corrodere i corpi e le identità stesse.

 

Dai, che la fantascienza fa meno paura se la affrontiamo insieme, e soprattutto se possiamo interrogare di persona chi di fantascienza scrive.

Quindi: ritrovo qui domenica 19 marzo alle 17.00. E che la forza sia con noi.

Autrice: Laura Marinelli
Editore: Moscabianca
Pagine: 208
Prezzo: 14,90€

 

Ruth è una ragazza madre che vive in una città tenuta sotto scacco da due forze che ne regolano ogni aspetto: una è il Go, l’ente governativo che gestisce la produttività degli abitanti; l’altra, ben più subdola, è la Jester, ovvero la società che si occupa del marketing e della promozione dei prodotti. Se bisogna produrre, bisogna infatti consumare, e chiunque lo fa ormai ciecamente.
Ruth è una lavoratrice speciale, un’addetta alla fornitura di materiale organico. La Nuova Banconota, denaro ma al tempo stesso prodotto, è infatti realizzata a partire da residui umani.
Mentre assistiamo alla lenta discesa di Ruth e al suo annullamento come individuo, Laura Marinelli ci racconta a margine quali altre vite si sono esaurite a causa di burocrazie kafkiane e mercificazione infinita.

La distopia di Marinelli è una distopia biocapitalista: quando non resta altro da sfruttare, si cominciano a corrodere i corpi e le identità stesse.

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