IL CORPO IN CUI SONO NATA
Autrice: Guadalupe Nettel
Editore: La nuova Frontiera
Pagine: 192
Prezzo: 16,90€
Dopo il successo e i premi vinti con La figlia unica, torna in libreria il secondo romanzo di una delle scrittrici più originali, innovative e acclamate del panorama letterario messicano contemporaneo.
Mi identificavo completamente nel personaggio della Metamorfosi, che aveva una storia simile alla mia. Anch’io una mattina mi ero svegliata con una vita diversa, un corpo diverso, senza sapere fino in fondo in che cosa mi fossi trasformata. In nessun punto della narrazione si dice chiaramente quale insetto fosse Gregor Samsa, ma io capii quasi subito che si trattava di uno scarafaggio. Lui si era trasformato mentre io lo ero per decreto materno, se non dalla nascita.
Una donna si confronta con la sua infanzia segnata da un problema alla nascita: un neo bianco sulla cornea che l’ha costretta a portare per anni un grosso cerotto sull’occhio sinistro. La bambina, immersa in un universo fatto di suoni nitidi e di immagini sbiadite, sviluppa fin da piccolissima un profondo senso di estraneità nei confronti del mondo che la circonda.
Sullo sfondo, il Messico degli anni Settanta, la scuola Montessori, i figli degli esuli politici e i suoi genitori in una relazione aperta. Ma poi, con gli anni Ottanta, tutto viene spazzato via: la famiglia si disgrega, il padre sparisce e la madre vola in Francia per proseguire gli studi lasciando la giovane protagonista, e il fratello, a casa di una nonna un po’ bigotta.
Il corpo in cui sono nata è un commovente romanzo di iniziazione alla vita e alla letteratura, un viaggio a ritroso verso l’accettazione di sé, un Bildungsroman ambientato tra l’America Latina e l’Europa.