La nostra parte di notte
Autrice: Mariana Enriquez
Editore: Marsilio
Pagine: 720
Prezzo: 22,00€
Portare la nostra parte di notte,
la nostra parte di mattino
Cosa c’entra un romanzo sudamericano di 700 pagine, perturbante, magico e gotico, con una poesia di Emily Dickinson?
C’entra che, come scrive Mariana Enriquez, «la poesia, come l’horror e l’inquietante, è piena di mistero». E pieno di mistero, di forze sotterrane e di orrore è imbevuto La nostra parte di notte, un romanzo in cui la narrazione di genere si intreccia alle ferite della storia argentina, in cui gli elementi reali e la finzione diventano indistinguibili.
Nel mondo creato da Enriquez, infatti, l’orrore esiste perché è un orrore reale, è quello della dittatura militare di Videla, dei desaparecidos, di un trauma che ha coinvolto milioni di persone.
Al trauma collettivo della Storia si sovrappone, come sempre, quello della storia individuale, un trauma a cui Juan cerca di sottrarre il figlio, Gaspar.
Juan è un uomo bellissimo, ambiguo e inafferrabile, capace di contattare l’Oscurità, una forza divina da cui un Ordine segreto cerca di ottenere la vita eterna attraverso sacrifici umani; anche Gaspar è dotato di poteri soprannaturali ed è per questo che Juan decide di mettersi in fuga, per evitare al figlio quello che non avrebbe voluto avere neanche per sé: essere schiavo dei riti prostranti a cui vengono sottoposti loro, i medium, nel tentativo da parte dell’Ordine di afferrare l’immortalità.
Ed è -tra gli altri mille temi di questa storia- di eredità che si parla: di cosa trasmettiamo ai nostri figli, della possibilità che chi viene dopo di noi possa separarsi dai nostri tormenti o se siamo condannati ad un’infinita coazione a ripetere, così come Juan, in una confessione disperata rivela a Gaspar: «Ti ho lasciato qualcosa di mio, spero che non sia maledetto, non so se posso lasciarti qualcosa che non sia sporco, che non sia buio, la nostra parte di notte».
Ed è qui che, finalmente, si capisce perché proprio quel verso di Emily Dickinson: perché la traccia che lasceremo di noi, la nostra eredità, sarà sempre duale, perché se è vero che esiste la nostra parte di notte, esisterà sempre anche la nostra parte di mattino.