Tag Archivio per: ilisso

Autore: Sergio Atzeni
Editore: Ilisso
Pagine: 168
Prezzo: 9,00€

 

Quel babbasone diceva soltanto tonterias

A me il concetto di “radici” piace molto. Sentire l’appartenenza a una terra, a una cultura, per quanto poi la vita possa portarci altrove.
Incontrare dall’altra parte del mondo qualcuno che ha le nostre stesse radici e riconoscersi.
La nostalgia di casa quando si è distanti, i dialetti che sfuggono di bocca nei momenti più sinceri, i racconti dolci, malinconici ma sempre molto orgogliosi delle proprie usanze.

Bello.

Io radici non ne ho, e ne ho sempre sentito la mancanza. Per questo quando le trovo negli altri mi commuovo. E sapete chi ha un senso identitario incredibilmente potente e genuino? I sardi.
Anzi, dirò di più: non ho mai incontrato nessuno che conosca la propria terra bene come loro. Ne vanno fieri, ne conoscono i luoghi, la storia, le tradizioni, le condividono con la luce negli occhi e io che ascolto mi emoziono.

“Io credo che la Sardegna vada raccontata tutta…se avrò vita cercherò di raccontare i paesi, uno per uno, e tutte le persone, una per una”.
E ci ha provato, Sergio Atzeni, scrittore cagliaritano morto giovanissimo nel mare della sua Sardegna, qualche giorno dopo aver consegnato le pagine di “Passavamo sulla terra leggeri”.
La sua terra la racconta in tutti i suoi scritti, ma in quest’ultimo romanzo decide di renderla mito, narrandone le origini dall’alba dei tempi, inventando una lingua degli antichi, mischiando realtà e invenzione per ricreare le atmosfere di un poema epico, in cui i custodi del tempo si tramandano da generazioni la storia dei popoli che hanno abitato l’isola, dai sacerdoti che leggevano le stelle agli stranieri che l’hanno invasa e conquistata, togliendole la libertà.

“Cantavamo, morivamo, danzavamo di padre in figlio, crescendo di numero e di esperienza dell’isola. Eravamo felici. Chiamavamo noi stessi s’ard, che nell’antica lingua significa danzatori delle stelle. […] Nessuno sapeva leggere e scrivere. Passavamo sulla terra leggeri come acqua.”