Autrice: Anna Toscano
Editore: Electa
Pagine: 96
Prezzo: 12,00€
Quel silenzio che mi attende da sempre
Katherine Mansfield diceva: voglio essere tutto ciò che sono capace di diventare.
Non so se Lisetta Carmi abbia mai letto la Mansfield, ma credo che abbia vissuto esattamente secondo questo principio. Non con ambizione, esuberanza o prepotenza, ma con semplicità, coerenza ed estrema umanità. Si è semplicemente ascoltata. Come dice Anna Toscano in questo meraviglioso piccolo volume della collana Oilà di Electa Editore, Lisetta Carmi è sempre stata fedele alle sue mani, ai suoi occhi, al suo cuore.
È stata prima pianista, poi fotografa, per poi aprire e gestire il primo ashram d’Occidente, in Puglia. Ognuno di questi passaggi è stato armonico, naturale, inevitabile.
Come ha detto lei stessa “posso dire di essere una persona libera di fare quello che è giusto fare nel momento giusto”.
Tutto questo cercando sempre di aprirsi all’umanità intera, con grande umiltà ed empatia. Qualsiasi cosa abbia fatto, in ogni strabiliante fase della sua vita la messa a fuoco era sempre lì: sull’umanità più pura, vera e inascoltata.
E si è visto. Eccome se si è visto.
Leonardo Sciascia, nel catalogo della Carmi dedicato alle Acque di Sicilia, scrive:
Senza venir meno alla sua natura e al suo assioma, la fotografia – un insieme di fotografie – può parlare di poesia – cioè mito, memoria, sentimento – invece che di prosa – e cioé ragione, storia, condizione umana.
Se posso permettermi di partire da questa considerazione, credo che Lisetta Carmi nella sua vita abbia fatto proprio questo: prendere la ragione, la storia e la condizione umana rendendole mito, memoria e sentimento.
Attingiamone tutt*, al grande, immenso patrimonio che ci ha lasciato. Con quello che ha fatto, con quello che è stata.