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Autore: Fabio Bartolomei
Editore: e/o
Pagine: 224
Prezzo: 18,00€

 

Tossicodipendente, spacciatore senza talento, una famiglia disastrosa alle spalle, Oscar è destinato a non lasciare traccia di sé. Cos’altro potrebbe andare storto nella sua vita? Il mondo intero, ecco cosa.

Un romanzo che fa brillare gli occhi di allegria e di commozione. Una storia visionaria e profondamente umana sul potenziale inespresso, spesso indecifrabile, di chi vive ai margini.

In una notte di bufera Oscar si rifugia dalla sua riluttante fidanzata. Al risveglio scopre che intorno alla casa non c’è più nulla, niente città, niente mare, niente colline, niente mondo. È tutto sparito, cancellato. Anzi: nascosto. Perché a ogni suo passo piccole porzioni di prati, strade e palazzi tornano a riapparire. Tra sgomento e desiderio di scoperta arrivano i primi tenui segnali: da qualche parte il vecchio mondo c’è ancora, e va avanti come se nulla fosse accaduto.

Autore: Fabio Bartolomei
Editore: E/O
Pagine: 112
Prezzo: 9,00€

 

Ho il sistema nervoso a coriandoli

In occasione di un bellissimo incontro tenutosi in libreria poco tempo fa, è venuto fuori un concetto che mi sta particolarmente a cuore: il nostro bisogno perenne di sentirci figli. È la prima cosa che siamo stati e quella che saremo sempre, figli di qualcuno. Anche quando bramiamo indipendenza, anche quando di figli ne abbiamo a nostra volta, anche quando sbuffiamo perché nostra madre ci chiama una volta di troppo.
Non è un controsenso.
Possiamo anche spazientirci per un commento non richiesto, un rimprovero per una casa in disordine, per una premura troppo invadente. Eppure, se quella telefonata di troppo non arriva, siamo i primi a sentirci trascurati, a richiederla, a cercare quelle attenzioni.

È l’unico amore che ci sentiamo di pretendere, incondizionatamente, che percepiamo come un diritto. Da nessun altro possiamo esigere che ci accetti o ci ami davvero così come siamo, o che lo faccia per sempre. Da nessuno, tranne che dai nostri genitori.

– Si potrebbero aprire discussioni lunghissime e interessantissime su quanto sia giusto o meno, o su tutti i traumi che derivano da quando tutto questo non avviene, quando quell’amore non è garantito né scontato, ma instagram impone 2185 caratteri a caption e questo è solo il profilo di una libreria –

Morti ma senza esagerare di Fabio Bartolomei parla (anche) di questo. Di questo, e dell’importanza di lasciare andare, pur cercando in noi le impronte di chi ci ha attraversati, modellandoci e trasformandoci. Perché quelle resteranno sempre.

Ah, e tutto questo in un centinaio di pagine soltanto, facendovi pure ridere.
Se non è poesia questa.

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Vera è una trentenne che, dopo aver dato l’estremo saluto ai genitori morti in un incidente stradale, li vede riapparire al mattino come se nulla fosse accaduto.

È la prima delle quattro storie che compongono la “Quadrilogia della famiglia”, e io non vedo l’ora di leggere le altre.