Tag Archivio per: fandango

Autor*: Paul B. Preciado
Editore: Fandango
Pagine: 592
Prezzo: 29,00€

Dysphoria Mundi è un diario della transizione planetaria che prende qui la forma di un testo mutante, fatto di saggistica, filosofia, poesia e autofiction.

Preciado, malato di Covid e rinchiuso nel suo appartamento, attinge a tutti i generi per raccontare un mondo in cui i diversi orologi si sono sincronizzati al ritmo del virus, ma anche del razzismo, del femminicidio, del riscaldamento globale e descrive le modalità di un presente rivoluzionario: non qualcosa che è accaduto in un passato mitico o che accadrà in un futuro messianico, ma qualcosa che sta avvenendo.

Una sorta di taccuino filosofico-somatico di un processo di mutazione planetaria in atto.

Ciò che è accaduto durante la crisi covid su scala globale, segna per l’autore l’inizio della fine del realismo capitalista e introduce un nuovo paradigma epistemico.

Se la modernità disciplinare raccontata da Preciado era caratterizzata dall’isteria, se il fordismo, erede del dopoguerra e della rivoluzione psicanalitica, era schizofrenico, allora il neoliberismo cibernetico è disforico.

Preciado si afferma qui come uno dei più importanti filosofi internazionali del momento, e riesce a consegnare, come ha affermato Judith Butler, un libro “monumentale”, un opera-mondo dove l’autore ripercorre i cambiamenti che si stanno producendo in tutte le sfere sociali, politiche e sessuali.

Un libro essenziale per comprendere il presente e ancor di più per entrare nel futuro.

Autrice: Virginie Despentes
Editore: Fandango
Pagine:
Prezzo: 22,00€

“Caro stronzo, Ho letto quello che hai pubblicato sul mio profilo ig. È come se un piccione mi avesse cacato sulla spalla. Ti insozza, ed è molto sgradevole. Uè uè uè sono una piccola sfigata che non interessa a nessuno e che frigna come un chihuahua perché sogna di essere notata. Gloria ai social: l’hai avuto, il tuo quarto d’ora di gloria. La prova: ti sto scrivendo.”

Virginie Despentes torna al romanzo dopo il trionfo della trilogia Vernon Subutex con le sue Relazioni Pericolose ultra-contemporanee.

Un romanzo di rabbia e consolazione, furia e accettazione, Caro stronzo presenta una galleria di ritratti di esseri umani impegnati come meglio possono ad armeggiare con le loro ansie, nevrosi, complessi, vergogne interiori, paure e dipendenze da conflitti di ogni tipo.

Immersi in un universo in cui Internet ha un profondo impatto nei comportamenti e nelle vite delle persone, i protagonisti producono, attraverso una relazione epistolare intangibile, un legame solidale, di mutuo sostegno, per non ricadere nella tentazione di bere, di farsi o giocare d’azzardo.

Despentes ha scritto il romanzo dell’era moderna.

Autrice: Sara Ahmed
Editore: Fandango
Pagine: 352
Prezzo: 22,00€

“Può essere difficile ricordarsi di essere diventata femminista, se non altro perché è difficile ricordare un tempo in cui non ti sei sentita tale. È possibile essere sempre stata così, essere femminista da sempre?”

Un’antologia di scritti su femminismo, emozioni, colonialismo, sessismo e violenza di genere per scoprire una delle più importanti pensatrici mondiali. Perché parlare ancora di sessismo? Cosa significa essere una femminista guastafeste? Come trasformare il lamento in denuncia e la denuncia in testimonianza? Come possiamo imparare il linguaggio della diversità?

A queste e altre domande tentano di rispondere i saggi scelti di Un’altra cena rovinata, curata da Michela Baldo ed Elia A.G. Arfini, che firmano il saggio introduttivo della raccolta tradotta da feminoska e Michela Baldo. Conoscere il pensiero intersezionale di Sara Ahmed significa entrare in un mondo dove il sessismo, il colonialismo, il razzismo e la violenza di genere vengono analizzati e decostruiti per proporre strumenti adeguati a riconoscerli e superarli.

Con questa antologia sarà possibile avere un compendio delle opere più importanti di Sara Ahmed, una piccola avanguardia per introdurre in Italia la sua filosofia ribelle e per non ritrovarci più le “sole femministe guastafeste al tavolo”.

Autrice: Tamara Tenenbaum
Editore: Fandango
Pagine: 144
Prezzo: 15,00€

 

In Tutte le nostre maledizioni, Tamara Tenenbaum, scrittrice e filosofa femminista argentina, autrice de La fine dell’amore, racconta la vita di una ragazza nata e cresciuta nella comunità ebreo-ortodossa a Buenos Aires e da essa più o meno fuoriuscita. Dipinge piccole storie, vite riassunte in tre, quattro righe, mentre va avanti o ristagna quella della protagonista: una bambina, poi ragazza, poi adulta, che prova a pensare da sé. Persino la morte del padre, ucciso in un attentato, è elaborata con poche, precise parole, anch’esse lontane dai percorsi canonici del lutto.

Ma pensare da sé non è impresa facile: Tamara fraintende e sragiona, le sfuggono contraddizioni e trame latenti nel quotidiano.

Come districarsi, in un mondo che, tanto dentro quanto fuori dalla fede, non fa altro che imporre riti e dogmi? Come spiegarsi comportamenti umani, la cui origine è remota nel tempo, e i cui legami con l’oppressione sono spesso occulti? Smontando e sviscerando cerimonie, disarticolando la normalità, irridendo persone, oggetti e luoghi, ma soprattutto se stessa: la capacità di ragionare sulla sensazione e di metterla a nudo, di dubitare di quel che fa sentire comodi e di quel che, al contrario, scomoda è il fulcro della scrittura di Tenenbaum.

È la presa di coscienza, femminista innanzitutto, a spiegare le ragioni degli eventi: quanto più piccoli, maggiore il loro peso.

Autrice: Warsan Shire
Editore: Fandango
Pagine:
Prezzo: 16,00€

 

Nata in Kenya da famiglia somala fuggita dalla guerra civile, quando aveva appena un anno Warsan Shire e la sua famiglia si trasferiscono a Londra.
Il suo primo libro di poesie, del 2011, Teaching My Mother How to Give Birth (Insegnando a mia madre come partorire) colpisce l’interesse della cantante e attrice Beyoncé, che le chiede di scrivere alcune poesie per il suo videoclip Lemonade.
Da allora la carriera di Warsan Shire, che vive a Los Angeles, è in continua ascesa. Benedici la figlia cresciuta da una voce nella testa raccoglie i versi degli ultimi dieci anni di vita dell’autrice, in cui le sue elettrizzanti poesie hanno la risonanza dei classici.

Ispirata dalla sua vita e dalle sue origini, come anche dalla cultura pop e dall’attualità, Shire canta la dignità, riscattandola, delle vite di immigrati, madri e figlie, donne nere e ragazze adolescenti.
E se le sue poesie spesso sono forti – affrontando temi come la nostalgia dei rifugiati, la violenza della guerra e la mutilazione dei genitali femminili –, la sua scrittura resta incredibilmente seducente.

In versi esplosivi, pieni di dolore e sofferenza, ma anche di grande vitalità, Shire ci parla di cosa vuol dire abitare un corpo di donna, di disturbi dell’alimentazione, di ossessioni compulsive, e tensioni irrisolte con la fede di appartenenza.

Autore: Mohammed El-Kurd
Editore: Fandango
Pagine: 155
Prezzo: 16,00€

Poeta, scrittore e giornalista, Mohammed El-Kurd attraverso i suoi articoli e post online ha fornito al mondo una finestra sulla vita sotto occupazione a Gerusalemme Est, aiutando a stimolare un cambiamento internazionale nella retorica riguardo al conflitto israelo-palestinese.

Rifqa, la sua prima raccolta, si inserisce di diritto nella tradizione della poesia resistente palestinese e raccoglie il testimone di grandissimi autori e autrici come Fadwa Tuqan, Rashid Hussein, Mahmoud Darwish e Ghassan Kanafani, che hanno svolto, e svolgono ancora, un ruolo significativo nel forgiare un fronte internazionale contro il colonialismo e l’imperialismo nel mondo.

Ogni giorno, dopo la scuola, la nonna di Mohammed El-Kurd lo accoglieva sulla porta di casa con un mazzo di gelsomini. Il suo nome era Rifqa: era più antica dello stesso Israele ed era un’icona della resilienza palestinese.

Le poesie ripercorrono l’esilio di Rifqa da Haifa fino all’attuale espropriazione della sua famiglia a Sheikh Jarrah, quartiere di Gerusalemme Est, mostrando l’orrore ciclico e implacabile della Nakba.

L’edizione italiana è arricchita da tre testi in prosa che raccontano la lotta degli abitanti di Sheikh Jarrah e che l’autore ha scritto per The Nation e per The Guardian.

L’esordio di El-Kurd mostra definitivamente che la lotta palestinese è una rivoluzione e che la libertà d’espressione può sconfiggere la paura.

Autrice: Virginie Despentes
Editore: Fandango Libri
Pagine: 270
Prezzo: 19,00€

Amalgama di giallo e pornografia, Virginie Despentes ci trasporta, in questo suo secondo, spietato romanzo nelle atmosfere inquietanti di Lione e del quartiere bohémien Croix-Rousse.

La protagonista, Louise Cyfer, puttana e “cagna”, lavora come spogliarellista all’Endo, locale notturno dove le passioni più sfrenate si consumano, e che appartiene a un’organizzazione criminale quasi esclusivamente femminile con a capo la Regina Madre.

La routine opprimente del locale – i gesti ripetuti, la pantomima quotidiana –, viene sconvolta dall’assassinio selvaggio di Stef e Lola, colleghe di Louise, ferocemente mutilate. Sulle tracce dell’assassino, Louise conosce il misterioso Victor, crudele manipolatore che le infligge dolore e piacere, per poi abbandonarla.

Smarrita, disperata, perso il controllo su di sé e sui suoi amori, Louise erra per una Lione sempre più ristretta, senza cielo, soffocante e chiusa come in un cubo di Francis Bacon e solo nelle ultime pagine finirà per sciogliere l’orrendo enigma.

Il colore del sangue si fa nero. Peep-show, puttane e maschere, dunque. Nella dimensione asettica della “cabina” ognuno esibisce qualcosa di diverso da quel che è, ci si parla attraverso il vetro, le tende scendono sempre troppo presto, e quello che finiamo per scoprire non ha niente a che vedere con quello che viene rappresentato…

Anche le bambole, quando parlano e si tolgono il trucco, non hanno l’aspetto che pensavamo di conoscere di loro.