Tag Archivio per: goliarda sapienza

Penultimo appuntamento di questa stagione del gruppo di lettura = due ore di discussione piena piena.
Due ore di discussione su un libro che, per di più, ha messo d’accordo praticamente tutte e tutti, alias: L’Università di Rebibbia.
Ma Goliarda Sapienza fa quest’effetto, c’è poco da dire.

Centotrentotto pagine che molti di noi hanno sottovalutato, illudendosi che la brevità del libro corrispondesse ad una lettura veloce, esauribile in poche sere. Ma, cari i miei piccoli lettori, non se la scrittura è quella sapiente della nostra amata Goliarda. E questo non perché sia una prosa ostica o respingente, tutt’altro: lo stile è così poetico, armonioso e denso di immagini, che risulta difficile non soffermarsi a leggere e rileggere ogni riga per essere sicuri di non perdere neanche una goccia della bellezza che trasuda.

Quello che lo rende così speciale, poi, è che tutta questa meraviglia è contenuta in un libro che parla di carcere.
Ad alcuni, pur constatando l’ineccepibilità della scrittura, questo accostamento è risultato stridente, a tratti supponente. Pure all’epoca la sua visione del carcere è stata tacciata di eccessivo romanticismo e idealizzazione, con tutti questi personaggi a tratti fiabeschi e questi dialoghi quasi surreali. Anche la classe sociale da cui proviene Goliarda Sapienza ha un peso, una classe agiata e privilegiata che non si può nascondere e che ha reso la sua esperienza carceraria inevitabilmente differente rispetto a chi viene dalla strada.

Ma tutto questo l’autrice non l’ha mai negato: è una scrittrice, la romanticizzazione e le licenze poetiche che (forse) si è concessa derivano dal fatto che si tratta di un romanzo, non di un saggio antropologico. È anche ben cosciente del proprio status sociale, non lo nega e anzi, lo dichiara più volte nel testo, proprio per riflettere sulle differenze e sui problemi che pervadono la nostra società. Tutto questo mantenendo uno sguardo onesto, sensibile, e profondamente umano, da cui dovremmo solo imparare.

Responso: leggete Goliarda e godetene tutti.

Quando tornerò
sarà notte fonda
Quando tornerò
saranno mute le cose
Nessuno m’aspetterà
in quel letto di terra
Nessuno m’accoglierà
in quel silenzio di terra
[…]

Goliarda Sapienza ha dedicato delle poesie meravigliose a sua madre, Maria Giudice, attivista antifascista e giornalista.

Giusy Sciacca, autrice siciliana, la riporta in vita inserendola tra i protagonisti del suo ultimo romanzo, D’amore e di rabbia (ed. Neri Pozza).

Ma non c’è solo Maria Giudice: è il 1922 e c’è il fascismo che incombe; c’è la Sicilia, arcaica e sanguigna; c’è Amelia, una nobile costretta all’esilio che si divide tra la tradizione, che la vincola sentimentalmente al figlio di un barone, e l’attrazione per il carisma e la fiamma ideologica di un sindacalista locale, riflesso di una società impaziente e ribelle che si sfoga nella lotta di classe tra la decadente nobiltà latifondista e i braccianti.

Sullo sfondo: il popolino, la putía di Santina, i dammusi umidi, i colori e le voci del mercato, le corse dei devoti a piedi scalzi, le vanedde strette, la Grotta dei Santi e i suoi miracoli.

Per chi ama la Sicilia e le sue storie.
Per chi si sente sempre in bilico, fuori posto.
Per chi in gabbia canterebbe per rabbia, e non per amore.

 

Giusy sarà qui a parlarne con noi lunedì 15 maggio alle 19.00.

 

Oramai quella degli ornitorinchi che leggono è diventata a tutti gli effetti una grande famiglia.
In questo caso, poi, le riunioni di famiglia non sono quei compiti obbligati in cui temere i giudizi o i commenti inappropriati di qualche vecchio zio. Anzi, sono il momento più atteso, e si fondano proprio sui commenti più sfacciati e fuori dai denti, senza il timore che volino piatti, porte o insulti e che qualcuno venga diseredato. Il tutto corredato da vino e dolcetti fatti in casa, come le migliori tavolate coi parenti richiedono. Potrebbe essere meglio di così? Noi non crediamo.

In questo lunedì 17 aprile, a partire dalle 19.30 il menù prevede:

Discussione animata su Fisica della malinconia di Georgi Gospodinov. La prosa dell’autore bulgaro candidato al Booker Prize 2023 ha diviso il gruppo: c’è chi l’ha amata, chi l’ha trovata respingente, chi non l’ha capita, chi ha letto il libro e l’ha già dimenticato. Vincerà qualcuno? Chiaramente no, è questo il bello.

Proposte di titoli per la lettura di un graphic novel (ultimo libro di questa lunga stagione di GOL), con conseguente votazione ed elezione del prescelto.

Ritiro delle copie de L’Università di Rebibbia di Goliarda Sapienza, il libro di letteratura italiana sul quale ci confronteremo a maggio.

 

Bonus 1 pre-incontro: alle 18.00, se qualcuno potesse arrivare in anticipo, la presentazione con Monica Gagliano e Francesca Matteoni di Così parlò la pianta (ed. Nottetempo)

Bonus 2 post-incontro: cena in compagnia, perché più è il tempo passato insieme più siamo felici.

 

 

Autrice: Goliarda Sapienza
Editore: Einaudi
Pagine: 140
Prezzo: 12,00€

 

L’arte della gioia dev’essere un romanzo maledetto. Per esso Goliarda si ridusse in assoluta povertà e andò persino in galera per aver rubato una manciata di gioielli. E quel fremito letterario per il quale era disposta a un gesto disperato si mantiene in queste pagine, in cui racconta la sua detenzione a Rebibbia, scuola di vita, vera e propria università che insegna, senza le illusioni e le ipocrisie della vita ordinaria, la dura e autentica dimensione della convivenza umana. Ma in quell’universo freddo e spietato, Goliarda scopre anche cosa vuol dire solidarietà, calore, amicizia, spontaneità, impossibili nel mondo di fuori dove si è meno liberi e sicuri. Intellettuale libera e anticonformista, Goliarda Sapienza ci offre, con sguardo lucido e penetrante, uno spaccato sorprendente che rovescia tutti i nostri stereotipi su una realtà sconosciuta e per questo tanto piú rivelatrice.

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